Bilancio: Librandi (Sc), Bersaniani vogliono tornare al “tassa e spendi”

Roma, 2 set 2014

“È sbagliato pensare che i problemi economici dell’Italia si risolvano eliminando dalla Costituzione l’obbligo di pareggio di bilancio, per tornare ad una politica di più spesa pubblica e più debito, e quindi più tasse, come propone un emendamento al ddl Riforme di Fassina, D’Attorre e altri esponenti della minoranza del Pd. L’Italia è il malato d’Europa proprio perché per decenni la politica ha pensato di poter eludere la ricerca di maggiore innovazione e competitività ricorrendo al debito pubblico e scaricando così sulle generazioni future i costi delle mancate scelte”. Lo afferma in una nota il deputato di Scelta Civica, Gianfranco Librandi. “L’attuale Articolo 81 della Costituzione, peraltro votato anche da Pd di Bersani, di cui Fassina era responsabile economico, è già sufficientemente flessibile, consentendo al Parlamento con voto a maggioranza assoluta il ricorso al deficit nelle fasi congiunturali difficili: è una facoltà – sottolinea Librandi – di cui ci siamo già avvalsi con l’ultima legge di Stabilità. L’iniziativa di Fassina e altri, purtroppo, è intrisa di pura demagogia e darebbe al mondo l’immagine di un’Italia incapace di riformare se stessa. L’Italia ha bisogno di una cura come quella impressa da Cameron e Osborne nel Regno Unito, meno spesa per tagliare radicalmente le tasse a imprese e lavoratori, non di guerre ideologiche al pareggio di bilancio”, conclude Librandi.

Dichiarazione apparsa sul sito “Il Velino“.