Decreto fiscale: dichiarazione di voto su conversione in legge decreto fiscale 22.11.2016

gfl_camera-16-11-copiaMercoledì 16 novembre 2016, Camera dei Deputati.

Dichiarazione di voto, a nome di Civici e Innovatori, su:
Conversione in legge del decreto-legge 22 ottobre 2016, n. 193, recante disposizioni urgenti in materia fiscale e per il finanziamento di esigenze indifferibili (C. 4110 A/R).

 

 

Signor/a Presidente, Signori del Governo, onorevoli Colleghi,

il decreto legge oggi all’esame della Camera reca una serie di disposizioni urgenti in materia fiscale e per il finanziamento di esigenze indifferibili.

I temi oggetto del decreto sono diversi : dalla chiusura di Equitalia e dalla collegata “rottamazione” delle cartelle esattoriali alla riapertura dei termini della voluntary disclosure, dalla cancellazione di una serie di adempimenti fiscali alla modifica dei termini per la trasmissione dei dati Iva, da maggiori stanziamenti per affrontare l’emergenza migranti al rifinanziamento del Fondo occupazione e del Fondo di garanzia per le PMI.

Una serie di provvedimenti che insieme a quelli previsti nella prossima legge di bilancio,  a cui il decreto in esame è collegato, ha un duplice scopo : da una parte dare una scossa alla nostra economia, stimolando la crescita, i consumi, gli investimenti e l’ accesso al credito , e dall’ altra affrontare con piani organici e risorse adeguate alcune delle grandi emergenze che il nostro Paese si trova attualmente ad affrontare: un tasso  di disoccupazione troppo alto, un fenomeno migratorio epocale, un’ evasione fiscale inaccettabile, che secondo recenti stime del Mef sottrae ogni anno alle casse dello Stato oltre 88 miliardi di euro

In apertura del mio intervento, vorrei innanzitutto sottolineare il fondamentale lavoro svolto dalla Commissione Bilancio: l’approvazione di numerosi emendamenti migliorativi del testo ha permesso di rendere questo decreto ancora più incisivo e premiante per i cittadini contribuenti.

L’addio agli studi di settore e l’introduzione dei nuovi ” indici di premialità”, l’ampliamento della platea dei debiti rottamabili con l’incremento del numero delle rate per i pagamenti e l’estensione al 2016 della definizione agevolata, lo stop al Tax day, la previsione della cancellazione dell’aggio a carico dei contribuenti, il pacchetto semplificazioni e molto altro contribuiranno fortemente a rendere più semplice e costruttivo il rapporto fra amministrazione fiscale e contribuente.

Fra tutte le azioni previste dal decreto in esame, grande  rilevanza viene attribuita, anche a livello mediatico, allo scioglimento di Equitalia ed al trasferimento delle attività di riscossione alla costituenda Agenzia delle Entrate – Riscossione .

Una grande rilevanza dovuta al fatto che la rottamazione di Equitalia e’ stata invocata a gran voce –  seppure in tempi e con modi diversi- da molte delle forze politiche presenti nel nostro Parlamento, compreso chi , poco meno di 10 anni fa, Equitalia la fece nascere.

In molti hanno chiesto la rottamazione di Equitalia, qualcuno ne ha fatto un teorico  cavallo di battaglia per una ennesima ridiscesa in campo , il Governo Renzi ha raggiunto il risultato.

Noi Civici e Innovatori accogliamo positivamente questo provvedimento : eliminare  un Ente che ha abitato i peggiori incubi degli italiani e che ha spesso gestito la riscossione con criteri che definire vessatori è poco e’ un passo positivo, ma non avremmo avuto alcun interesse nella modifica del nome di chi si occuperà di riscossione se contemporaneamente non avessimo avuto la certezza di un cambiamento dei  suoi contenuti e del suo futuro modo di operare.

La nuova Agenzia delle Entrate – Riscossione si muovera’ lungo le linee  già tracciate dal decreto legislativo 159 del 2015 in tema di semplificazione e razionalizzazione della riscossione: un sistema più equo, più trasparente, più flessibile, più equilibrato ed adeguato al difficile momento che stiamo vivendo, che non tenda al profitto ma che metta in primo piano sempre e comunque la collaborazione con le imprese ed i cittadini.

Ed in quest’ottica, allora, può andare bene anche la “definizione agevolata” delle cartelle esattoriali, che pure qualcuno ha voluto ingenerosamente definire una beffa nei confronti di chi le cartelle esattoriali le ha sempre pagate: chiudiamo una fase ed apriamone una nuova, fatta di disponibilità e collaborazione, ma anche di lotta senza quartiere all’evasione fiscale .

Sul tema della rottamazione delle cartelle, però, vorrei fare un appunto: siamo di fronte a molti  ” evasori per necessità ” che spesso non hanno potuto rispettare i propri impegni con il fisco a causa del difficile momento economico, per  mancanza di lavoro o di liquidità.

Una più ampia rateazione, come chiedevo nell’emendamento che ho presentato, sarebbe stata auspicabile. Confido nella possibilità di intervenire su questa tematica .

Positiva l’approvazione del ” pacchetto semplificazioni” che elimina una serie di adempimenti soprattutto di comunicazione a carico dei contribuenti .

La nuova formulazione dello spesometro, che almeno per il primo anno diventa semestrale, potrà contribuire  alla riduzione dell’evasione iva, che nel 2014 e’ stata stimata in oltre 35 miliardi,  anche se pone a carico dei contribuenti un ulteriore e costoso onere.

Accogliamo  con favore la possibilità attribuita ai contribuenti all’art.5 del decreto di presentare la dichiarazione integrativa di favore anche oltre il termine di un anno.

Si va a sanare in questo modo un forte disequilibrio fra l’amministrazione finanziaria ed il contribuente: a fronte della possibilità della prima di procedere a rettifiche d’ufficio nei 5 anni successivi alla presentazione, infatti, il contribuente poteva modificare in proprio favore la sua dichiarazione solo entro il termine di un anno.

Si tratta di passi importanti per riportare il rapporto fra l’ amministrazione finanziaria ed il contribuente verso un condiviso punto di equilibrio, dove la distanza fra le due parti si  accorcia e si instaura un confronto leale così come previsto dallo Statuto del contribuente, che si basa sui principi della trasparenza, della buona fede, dell’equità , della tutela patrimoniale del contribuente.

Oltre alle disposizioni in materia fiscale, il decreto che oggi analizziamo prevede una serie di altri rilevanti provvedimenti finalizzati a sostenere la ripresa economica.

Il rifinanziamento del Fondo di garanzia per le piccole e medie imprese di quasi un miliardo di euro faciliterà l’accesso al credito, che nonostante le misure adottate dalla BCE per favorire il ritorno di liquidità verso l’economia reale, continua ad essere difficile, soprattutto per il settore produttivo.

Da ultimo l’art. 12, che dispone l’incremento di 600 milioni delle spese inerenti l’attivazione, la locazione e la gestione dei centri di accoglienza per i 170.000 stranieri  che attualmente soggiornano sul nostro territorio, oltre a 100 milioni a sostegno dei Comuni che accolgono i richiedenti asilo.

Un fenomeno epocale, quello dell’immigrazione, che l’Italia seppure fra mille difficoltà sta affrontando con grandissima generosità, dignità e sacrifici, e che potrebbe essere gestito con risultati  migliori ed impegni economici meno rilevanti se ogni Comune facesse la sua parte, partecipando al progetto di accoglienza diffusa

Auspico che in un prossimo futuro possano essere messi a disposizione non solo fondi per l’accoglienza, ma anche risorse che permettano di rendere più veloci ed efficienti le procedure di concessione dello status di rifugiato, per raggiungere lo standard tedesco o svedese di poche settimane  ed evitare il verificarsi di tante situazioni che preoccupano i nostri cittadini .

Per concludere, un provvedimento che da una spinta alla nostra economia, che semplifica e rende più equi e trasparenti i rapporti fra amministrazione finanziaria e cittadini,  che stanzia risorse per affrontare alcune gravi emergenze del nostro tempo.

 

Civici ed Innovatori voterà convintamentre a favore della conversione del decreto in esame.