Governo: Conte non conta, almeno aumentiamogli lo stipendio

(IL VELINO) – Roma, 29 Set 2018

“Siamo l’unica democrazia basata sul vicepremierato, dove il potere e le scelte politiche sono nelle mani dei vicepremier segretari di partito e non del presidente del consiglio. Nella Prima Repubblica i presidenti del consiglio erano considerati deboli rispetto ai capipartito ma non superflui come sta accadendo ora. La vicenda Def ha esasperato la questione: M5S e Lega hanno dettato la loro agenda non curanti dei vincoli istituzionali e hanno di fatto minacciato il ministro Tria di licenziamento (un potere che non spetta loro) nel silenzio più assoluto del premier Conte”. Lo afferma Gianfranco Librandi del Partito Democratico. “Per provocazione, ma anche per difendere il ruolo del presidente del consiglio come previsto dalla Costituzione rispetto alle distorsioni cui stiamo assistendo, presenterò una proposta di legge per adeguare l’indennità complessiva spettante al presidente del consiglio a quella di presidente della Camera. Non posso far sì che politicamente Conte conti più di Di Maio e Salvini, ma almeno possiamo evitare che Conte percepisca uno stipendio inferiore a quello di Casalino”, conclude Librandi.

 

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