Interrogazione al Ministro dei trasporti Delrio – eliminazione tratte Ryanair

Estratto dagli atti parlamentari del resoconto dell’assemblea – seduta 24 febbraio 2016.

Interrogazione a risposta in Commissione:

LIBRANDI – Al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti – (3-02044)

 

 

TESTO DELL’INTERROGAZIONE – Al Ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture

Premesso che:

Come si è appresso da fonti di stampa, la compagnia aerea Ryanair – che negli ultimi anni è divenuto il primo vettore in Italia con 26,1 milioni di passeggeri nel 2014, quasi 3 milioni in più di Alitalia – ha deciso di interrompere 16 collegamenti italiani, in particolare da e per gli aeroporti di Alghero e Pescara e di ridurre quelli da e per Crotone, per un traffico stimato di circa 800mila passeggeri annui;

La decisione della compagnia irlandese, pur temperata dal contestuale incremento di rotte internazionali da e per gli scali di Roma e di Milano, comporterà gravi conseguenze sull’occupazione (circa 600 posti di lavoro andrebbero persi, senza considerare gli effetti indiretti sull’indotto), sulla mobilità degli italiani, in primis dei residenti delle regioni colpite, e sull’attrattività economica e turistica delle città interessati al taglio dei voli;

secondo quanto dichiarato dai vertici di Ryanair, la scelta di tagliare le rotte da e per le città di Alghero, Crotone e Pescara sarebbe maturata a seguito dell’aumento di 2,5 euro a passeggero delle tasse municipali aeroportuali – introdotto dal primo gennaio 2016 –  che porta così il prelievo a 9 euro a passeggero.

La finalità del maggior prelievo – e cioè il finanziamento del fondo speciale per gli ammortizzatori sociali aggiuntivi ai lavoratori del trasporto aereo, previsto dal provvedimento da più parti definito “decreto Salva Alitalia” – seppure generalizzato e rivolto all’intero comparto, ha assunto agli occhi dell’opinione pubblica la veste di un ingiustificato prelievo subito dai passeggeri aerei, in particolare su quelli a più basso reddito e più portati a viaggiare su voli economici;

A prescindere dalla vicenda dei tre scali, l’eccessivo prelievo fiscale rischia di penalizzare l’attrattività dell’Italia come meta turistica rispetto ad altre destinazioni sud-europee come Spagna, Portogallo o Grecia; non a caso, il governo spagnolo ha bloccato ogni possibile aumento delle tasse aeroportuali fino al 2022, vedendo peraltro crescere rispetto all’Italia il numero dei passeggeri dall’Inghilterra e dalla Polonia (di tre volte) e dalla Germania (di una volta e mezza);

Per sapere:

quali misure l’esecutivo intende assumere per evitare che la decisione di Ryanair di tagliare sedici collegamenti italiani comprometta la mobilità di centinaia di migliaia di italiani e danneggi il tessuto imprenditoriale ed occupazionale delle regioni interessate, se siano stati valutati gli effetti dell’aumento delle tasse municipali aeroportuali sull’offerta di voli e sulla competitività dell’Italia rispetto ad altri paesi europei, nonchè quali misure il Governo intenda assumere per una maggiore concorrenza tra vettori e l’attrattività del nostro Paese come meta per il grande pubblico dei cosiddetti “voli low cost”.

LIBRANDI  VARGIU