Intervento Librandi, audizione del Presidente di Confindustria Squinzi – 24 ottobre 2013

Cari amici, solo ora ho potuto postare il mio intervento del 24 ottobre 2013, causa rallentamenti nella pubblicazione del testo sul sito della Camera:

Giovedì 24 ottobre 2013 – Audizione del Presidente di Confindustria, Giorgio Squinzi, presso le  Commissioni congiunte 5ª (Programmazione economica, bilancio) del Senato della Repubblica e V (Bilancio, tesoro e programmazione)  della Camera dei deputati.

“Presidente Squinzi, le rivolgo i miei complimenti.
Sono un imprenditore e di Lei apprezzo particolarmente l’impegno, la grande energia e la presenza in tutta Italia per cercare di stimolare la nostra economia, per portare la testimonianza degli imprenditori.
In questo momento, però, mi trovo anche da questa parte del tavolo, peraltro con grande passione.
Lei ci ha fornito tanti suggerimenti, ma io le garantisco che qui si lavora tantissimo, giorno e notte e che ce la stiamo mettendo tutta.
Abbiamo realizzato tante cose ( lei ne ha citata qualcuna) : ad esempio, abbiamo immesso liquidità, anche se forse poca; abbiamo rinnovato gli incentivi per l’edilizia, abbiamo portato a termine tanti procedimenti e stiamo lavorando anche adesso sul disegno di legge di stabilità, per cercare di far ripartire il nostro Paese con gli scarsi mezzi a disposizione.
Ritengo che da parte degli imprenditori – anch’io sono un imprenditore, iscritto a Confindustria – dovrebbero essere avanzate meno richieste.
Noi continuiamo a chiedere, ma cosa chiediamo? Sappiamo bene quali sono i mezzi a disposizione
A mio avviso, se crediamo nell’Italia, se crediamo nel nostro Paese, tutti insieme dobbiamo avere una spinta di orgoglio e cercare di fare, più che chiedere.
Ho ascoltato tanti suggerimenti, ma non ho sentito quello che gli imprenditori vogliono fare, ed io per primo.
Ho sentito parlare di nuovi investimenti, ma con delle agevolazioni.
A me pare che, in un momento di crisi, gli imprenditori dovrebbero essere stimolati da lei a dare di più, a credere di più; magari quegli imprenditori che operano in mercati internazionali e non si capisce bene dove paghino le tasse o cose di questo genere. Quindi, occorre più trasparenza
Come vede, sono qua e comincio a ragionare in un altro modo, ma sono contento di farlo, così mi sembra di pensare maggiormente al mio Paese. Magari devo essere io il primo a dare l’esempio.
Visto,che lei ha un forte carisma ed una grande forza, le chiedo di sollecitare gli imprenditori italiani a credere di più, ad infondere più ottimismo, a dare una spinta positiva al futuro del nostro Paese affinché non si senta tutti i giorni, anche da parte di Confindustria, parlare in modo negativo del Paese e dei suoi problemi.
L’Italia ha tante positività e registra segnali positivi.
Ad esempio, l’export e’ in attivo e sono tante le cose che funzionano.
Certe volte non ci rendiamo conto di quanto siamo performanti.
La mia azienda va bene, magari io sono fortunato, ma vedo che funziona: basta crederci !
Ritengo che anche la politica potrà funzionare se tutti insieme – anche noi due per esempio – daremo un messaggio di speranza, di forza, sottolineando che se in passato abbiamo guadagnato adesso, in un momento di emergenza, possiamo mettere qualcosa in più in questo Paese.”