IVA: Librandi (SC), no aumento ma non si tocchino accise

L’Iva non può e non deve aumentare. Ma sbaglia chi pensa che ciò possa avvenire alzando le accise sui carburanti, perché rappresenterebbe una beffa e un inganno nei confronti degli italiani, un maldestro tentativo di nascondere comunque un incremento delle tasse sui consumi“. Lo afferma Gianfranco Librandi, deputato di Scelta Civica e membro della Commissione Bilancio di Montecitorio. “L’aumento Iva, è bene ricordarlo, è stato deciso dal Governo Berlusconi, il quale aveva previsto di portarla dal 21% al 23%. Monti è riuscito a dimezzare questo aumento, posticipandolo al 2013. Ora ci sono i margini perché venga sterilizzato definitivamente. Ma per farlo c’è un solo modo: mantenere il pagamento della prima rata Imu sull’abitazione principale per i redditi più alti. Con un mio emendamento propongo la soglia dei 55 mila euro, cioè appena il 13% dei contribuenti Imu. Una soluzione peraltro in linea con quanto vorrebbe fare la Merkel in Germania per abbassare le tasse sui meno agiati. Questo – sottolinea l’esponente di Scelta Civica – ci darebbe la possibilità di differire l’aumento dell’aliquota Iva da ottobre a gennaio 2014, in modo tale da avere il tempo per studiare una copertura adeguata che ci consenta di sventare definitivamente questo aumento nefasto per i consumi delle famiglie italiane, costrette a pagare, tutte, i debiti elettorali del Pdl verso una piccola platea di contribuenti benestanti“.

Dichiarazione apparsa anche sul sito dell’ASCA.