“La crisi di governo minacciata dal PdL è contraria agli interessi dell’Italia”

Benedetto Della Vedova, senatore e portavoce politico:

“L’Italia sta raccogliendo oggi i primi frutti del duro, ma serio e proficuo lavoro degli ultimi venti mesi. Restiamo però un Paese che, nonostante i grandi miglioramenti, non ha ancora superato tutte le difficoltà sul piano fiscale, e la cui capacità di riprendere a crescere resta di gran lunga inferiore a quella dei principali Paesi europei. Una crisi di governo potrebbe vanificare i risultati conseguiti dall’Italia fin qui e interrompere il cammino della ripresa. Per questo serve prima di tutto un esecutivo stabile.

Occorre certo considerare il peso e rispettare il travaglio connesso alle vicende giudiziarie di Silvio Berlusconi. Ma condizionare la vita del governo e minacciarne di fatto la crisi imminente se non venissero ribaltati per via politica gli esiti della recente sentenza di condanna del leader del PdL significa fare un gioco contrario agli interessi dell’Italia.

Il Presidente Letta nelle prossime settimane resti fedele alla sua impostazione iniziale, non lasci comunque che ‘la politica’ si mangi ‘le politiche’ del suo esecutivo. Ci provi, almeno. Punti tutto sulle riforme: su una riduzione efficiente delle imposte con priorità alla crescita e all’occupazione; sul taglio della spesa pubblica; sulla ripresa delle liberalizzazioni e dell’apertura dei mercati e delle dismissioni.

Detti l’agenda di governo e non se la faccia dettare. Questo gli darà più forza in Italia ed in Europa e renderà chiara a tutti gli italiani la vera posta in gioco in caso di crisi di governo”.

 

Gianluca Susta, capogruppo al Senato:

“E’ davvero singolare che per una grande forza di governo qual’è il PdL il solo consenso popolare giustifichi e purifichi qualunque malefatta del suo leader. E’ irricevibile ogni ricatto e ogni baratto tra la durata del governo e la cancellazione, in qualsiasi forma avvenga, degli effetti della sentenza della Cassazione su Berlusconi.

In questo contesto economico e internazionale il Governo non può subire questo lento logoramento, dall’esito scontato. L’Italia non può rimanere appesa ai destini personali del senatore Berlusconi.

Si attendano le conclusioni di tutti gli organi preposti ad assumere le decisioni conseguenti alla sentenza e poi, velocemente, si tirino le somme”.

 

Gianfranco Librandi, deputato e membro della commissione bilancio di Montecitorio

“Se Berlusconi vuole davvero essere ricordato dalla storia come uno statista si comporti come tale e non metta a rischio la tenuta del Governo Letta. Al contrario, nel caso in cui il Cavaliere si farà artefice della caduta di questo esecutivo, il giudizio della Storia, e prima ancora quello degli italiani, sarà fortemente negativo.

Far cadere il Governo Letta non sarebbe un errore ma un peccato mortale, dato che ora come non mai, visti i primi se pur timidi segnali positivi per l’economia italiana, c’è bisogno di un esecutivo solido che gestisca questa delicatissima fase.

Cittadini e imprese vogliono risposte concrete che riguardano innanzitutto lavoro e tasse: per dare queste risposte serve un governo e non una crisi di governo, ancorché provocata dalle vicende personali di un leader politico”.

 

Articolo apparso sul sito di Scelta Civica per l’Italia.