Legge di Stabilità: Intervento durante la discussione della Legge di Stabilità 2015

Venerdì 28 Novembre 2014, Camera dei Deputati.

Il mio intervento nella discussione congiunta – A.C. 2679-bis-A e A.C. 2680-A:

Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (legge di stabilità 2015). (C. 2679-bis-A). Bilancio di previsione dello Stato per l’anno finanziario 2015 e bilancio pluriennale per il triennio 2015-2017. (C. 2680-A).

 

 

“Signor Presidente, Ministri, Onorevoli Colleghi,
la legge di stabilità che discutiamo oggi in quest’Aula e’ una legge sicuramente equilibrata e ricca di idee per diminuire la diseguaglianza, anche se con qualche aspetto da migliorare.
È’ una legge che, per essere compresa fino in fondo, va inquadrata in un momento economico difficile : l’Italia non cresce più dal 2011 e chiuderà anche il 2014 in recessione.
Come previsto nella Nota di aggiornamento del Documento di Economia e Finanza del 2014, approvata dal Consiglio dei Ministri il 30 settembre e trasmessa alle Camere il primo di ottobre, il contesto macroeconomico per l’Italia ma anche per l’intera area Euro, e’ decisamente problematico: l’economia è in significativo rallentamento e in particolare in Italia stenta visibilmente a riprendersi .
La moderata crescita per il 2014 ipotizzata fino a pochi mesi fa e’ stata rivista al ribasso; in termini cumulati, la caduta del PIL in Italia e’ superiore rispetto a quella verificatasi durante la grande crisi del 1929 e, seppure in maniera minore, anche il resto dell’Eurozona stenta a recuperare i livelli pre crisi .
In un quadro generale che appare perciò caratterizzato da una sostanziale debolezza di fondo, di carattere strutturale , il nostro Paese , così come l’intera area Euro, si trova a dover assumere delle decisioni vitali per il proprio futuro: in assenza di significativi interventi, il rischio è quello di avvitarsi in una spirale di stagnazione e deflazione, dove alti tassi di disoccupazione e mancata crescita rendono difficili il recupero di competitivita’ e la sostenibilità del debito.
La strategia del nostro Governo deve essere perciò quella di favorire la crescita e l’occupazione, realizzando riforme strutturali ormai non più posticipabili, favorendo la propensione al consumo di imprese e famiglie, rilanciando gli investimenti.
La legge di stabilità per il 2015 costituisce sicuramente uno strumento di fondamentale importanza nell’ambito dell’azione organica e complessiva che il Governo deve attuare per sostenere la ripresa economica.
Noi di Scelta Civica riteniamo che la legge di Stabilità per il 2015 che ci apprestiamo ad approvare vada nella giusta direzione.
Un provvedimento certamente diverso e innovativo rispetto al passato, dove , anche se con qualche sacrificio, e’ stato possibile trovare un punto di equilibrio fra le esigenze di sostegno alla crescita e la disciplina di bilancio.
La richiesta della Commissione Europea di assicurare comunque nel 2015, sulla base delle regole comunitarie, un ulteriore passo avanti nel percorso di correzione del saldo strutturale e’ stata soddisfatta anche se la straordinaria profondità e durata della recessione ha giustificato e motivato un rallentamento nel processo di aggiustamento dei conti pubblici, necessario per contribuire ad evitare il rischio di una spirale recessiva .
Accogliamo con soddisfazione le misure previste nella legge di stabilità, a partire da tutti i provvedimenti finalizzati a ridurre il cuneo fiscale sul lavoro, che viene aggredito su diversi fronti .
Viene reso permanente il credito d’imposta a favore dei lavoratori dipendenti con redditi medio-bassi, introdotto in via transitoria pochi mesi fa: la stabilizzazione del bonus, garantendo certezze alle famiglie circa il loro reddito disponibile futuro , potrà impattare in modo positivo sui consumi.
Il nostro auspicio , ma forse e’ meglio dire la nostra richiesta, e’ che nel prossimo futuro possa essere esperita ogni azione possibile per reperire le risorse necessarie al fine di ampliare la platea dei beneficiari del bonus ai pensionati, a partire da quelli con reddito più basso, le cui sofferenze non sono più sopportabili.
L’esclusione dalla base imponibile Irap del costo del lavoro per i dipendenti a tempo indeterminato segna un significativo passo nella direzione della riduzione del cuneo; l’ alleggerimento del carico fiscale delle nostre imprese di 2,7 miliardi per il 2015, che diventeranno 4 nel 2016, costituirà una forte spinta per la nostra economia che grazie alle nuove norme sul mercato del lavoro approvate con il Jobs Act potrà tornare a contare sugli investimenti stranieri.
A questo proposito, apro una parentesi: non dobbiamo scontrarci con il sindacato, dobbiamo collaborare; ogni ora di sciopero è un danno per la nostra economia.
Lavoratori, sindacato e imprenditori dovranno risolvere insieme il problema della competitivita’ delle nostre aziende, con la concertazione locale, dividendo oneri, investimenti e profitti .
Sempre in tema di lavoro, poi, Scelta Civica non concorda , come sottolineato in un nostro emendamento, sulla stabilizzazione dei lavoratori socialmente utili senza alcuna regola.
A fronte di un rilevante stanziamento di risorse riteniamo infatti necessario almeno un preventivo concorso pubblico.
Per tornare al tema degli sgravi Irap, l’aver escluso da tale beneficio il costo del lavoro relativo a dipendenti a tempo determinato e stagionali e soprattutto il ripristino – con decorrenza 1 gennaio 2014 – delle aliquote vigenti prima dell’entrata in vigore del decreto legge 66 riduce sensibilmente il positivo impatto sui costi aziendali.
In relazione al secondo tema non possiamo però non censurare la violazione di quanto previsto dallo Statuto del contribuente , che all’art. 3 recita inequivocabilmente ” le disposizioni tributarie non hanno effetto retroattivo. Relativamente ai tributi periodici, le modifiche introdotte si applicano solo a partire dal periodo di imposta successivo a quello alla data di entrata in vigore delle disposizioni che lo prevedono”
Ignorare questa previsione significa trasmettere un messaggio negativo e sbagliato non solo ai nostri cittadini, ma anche agli investitori esteri, offuscando l’immagine del nostro Paese.
Ai primi stiamo dicendo infatti che la certezza delle regole non esiste, che del fisco non c’è da fidarsi e questo, in un Paese che ha un livello di evasione altissimo, significa gettare benzina sul fuoco .
Ai secondi, invece, neghiamo la certezza del quadro normativo, che è una prerogativa essenziale; ciò significa soltanto una cosa : fuga di capitali, di idee, di competenze e di valori . Non possiamo permetterlo.
La riduzione dei contributi sociali per un triennio a favore dei datori di lavoro che assumeranno nel corso del 2015 dipendenti con contratti a tempo indeterminato , per un importo massimo di 8.060 euro annui può favorire l’anticipazione al 2015 di assunzioni programmate per gli anni successivi, contribuendo ad una più rapida ripresa dell’occupazione che sarebbe diversamente destinata a seguire con ritardo la ripresa economica.
Apprezziamo le misure adottate a favore dell’attività aziendale di innovazione , dal patent box, cioè la possibilità di escludere dal reddito di impresa quota dei redditi derivanti da marchi, brevetti ed opere dell’ingegno, al credito di imposta relativo alle spese di ricerca e sviluppo. Vogliamo però sottolineare un aspetto negativo, che speriamo possa essere modificato : il fatto che l’agevolazione riguardi solo il valore incrementale degli investimenti rispetto all’ultimo triennio penalizza invece di premiare tutti quegli imprenditori che negli anni scorsi, nonostante tante difficoltà e tante incertezze , hanno coraggiosamente scommesso ed investito sulle loro imprese .
Condividiamo la volontà di prevedere delle misure a favore dei contribuenti minimi, con un nuovo regime fiscale a favore dei lavoratori autonomi e degli imprenditori persone fisiche, anche se su aliquote e soglie di ricavi chiediamo un ulteriore sforzo, così come l’erogazione del cosiddetto bonus bebè, che grazie anche ad un emendamento di Scelta Civica sarà destinato a sostenere le famiglie più deboli.
Il rifinanziamento della Legge Sabatini favorirà gli investimenti e lo sviluppo delle aziende.
Siamo invece preoccupati per la scarsa attenzione prestata alle proposte di Scelta Civica in merito alla razionalizzazione delle partecipazioni pubbliche.
Le inefficienze e gli sprechi che queste spesso comportano, soprattutto a livello di enti locali, costituiscono da decenni un grave ed irrisolto problema per la nostra economia ed il nostro Sistema Paese.
La nostra proposta finalizzata alla drastica riduzione del numero delle partecipate, al contenimento della spesa e ad un più efficiente ed efficace svolgimento delle funzioni amministrative meritava da parte del Governo maggiore considerazione
Per concludere allora, una legge di stabilità con molte luci e qualche aspetto da migliorare .
La direzione è quella giusta, anche in considerazione del fatto che, viste le difficoltà del Paese, gli spazi per le azioni di politica economica sono assai ristretti.
Il vero problema, visto che da mesi registriamo un avanzo primario, rimane il debito pubblico, che ci trasciniamo da decenni
Su questo argomento proporremo una soluzione di orgoglio nazionale a quegli Italiani che investono in Titoli di Stato. Un’emissione straordinaria senza interessi, con il rimborso del solo capitale, in modo che l’avanzo primario sia sufficiente a coprire la quota interessi.

Scelta Civica è a favore di questa legge di stabilità, , ma continuerà con crescente forza, impegno e concretezza a stimolare ed incalzare il Governo , soprattutto per evitare che l’attivazione delle clausole di salvaguardia, che comportano pesanti aumenti delle aliquote IVA e delle accise, cambi radicalmente il volto ad una legge di stabilità che oggi ci offre motivi di speranza, di fiducia e di ottimismo.”