”Dopo il danno provocato dall’abolizione tout court dell’Imu prima casa, evitiamo la beffa per i contribuenti: nessuno si trovi a pagare con la nuova Tasi un importo superiore alla vecchia imposta municipale. Soprattutto per i contribuenti a reddito meno elevato, una clausola di salvaguardia di questo tipo e’ fondamentale, se non vogliamo che la riforma finisca irresponsabilmente per agevolare i ricchi e colpire i meno abbienti. Qualunque sia la formulazione finale dell’articolo, che vi siano detrazioni o meno, inseriamo come ultimo comma questa clausola di salvaguardia”. Lo afferma in una nota Gianfranco Librandi, deputato di Scelta Civica e membro della Commissione Bilancio di Montecitorio. ‘‘Con altri colleghi di SC – aggiunge Librandi – stiamo lavorando ai dettagli, ma l’impostazione della nostra proposta e’ la seguente: i contribuenti per i quali il calcolo della Tasi ad aliquota standard dell’uno per mille dia un importo superiore all’Imu prima casa effettivamente pagata nel 2012, potranno detrarre la differenza. Il mancato gettito per i Comuni, stimato dagli esperti de lavoce.info in 270 milioni, puo’ essere compensato da un fondo ad hoc, coperto con risparmi di spesa”, conclude.
Dichiarazione apparsa sul sito dell’ASCA.