Di seguito ecco un articolo, a mia firma, pubblicato oggi sul quotidiano online Intelligonews.
Lo avevamo già letto, con grande apprensione , nella Relazione del Ministero dell’Interno relativa alla criminalità nelle grandi città italiane: Milano, nel 2012, aveva registrato un incremento pesantissimo di furti e rapine in negozi e abitazioni, addirittura un aumento del 52,3 % nel primo caso e del 30 % nel secondo.
Ne abbiamo avuto triste conferma da un’analisi realizzata recentemente da Confabitare: nel primo semestre 2013, Milano è la seconda città in Italia per incremento di furti negli appartamenti, aumentati rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente del 29%.
Secondi solo a Bologna, che sale sul gradino più alto del podio con un davvero poco invidiabile + 30,3%.
Un fenomeno davvero preoccupante e soprattutto sempre più capillarmente diffuso: molti milanesi lo hanno toccato con mano, lo hanno provato sulla loro pelle al ritorno delle vacanze.
Il copione è sempre lo stesso: porte, anche blindate, demolite, finestre divelte, appartamenti devastati, anche inutile cattiveria e brutalità, denari, gioielli e qualsiasi bene che possa avere un seppur modesto valore di mercato spariti.
La “novità” di questa ondata di delinquenza post estiva sembra poi essere il furto di abiti, borse e valigie di marca, pronti da riciclare in qualche mercatino rionale per poche decine di euro.
Milano capitale di reati predatori, con una crescita esponenziale di azioni odiose, che mettono a repentaglio la tranquillità e la sicurezza dei cittadini.
Ed in questa situazione ormai più che preoccupante, non riusciamo proprio a comprendere le insensate prese di posizione del sindaco Pisapia e della sua Giunta, che sembrano solo interessati a scaricare le colpe sugli altri, a dimostrare che loro “non c’entrano”, a giustificarsi affermando, come più volte sostenuto in campagna elettorale, che “a Milano la sicurezza è usata come bandiera ideologica“.
“A Milano non c’è una situazione di emergenza e la tendenza generale è quella di un calo dei reati” , ha recentemente affermato il sindaco in consiglio comunale.
Una frase che davvero stride con la situazione attuale e che conferma, se mai ce ne fosse bisogno, come questo tema sia stato snobbato e sottovalutato dalla fallimentare amministrazione arancione.
Dopo aver scacciato dalla città i militari, portati dall’ex sindaco Moratti con l’operazione “Strade Sicure”, Pisapia ha volontariamente ed incoscientemente chiuso gli occhi davanti ad una situazione che diventa giorno dopo giorno sempre più grave e che sta trasformando Milano in una città che rischia di diventare – ammesso che già non lo sia- pericolosa ed invivibile.
Una città che si appresta ad ospitare Expo 2015 non può, non vuole e non deve accettare una simile situazione.
Se il sindaco Pisapia non se ne rende conto, è meglio – per lui, ma soprattutto per i milanesi – che torni a fare l’avvocato.