Librandi (SC): «Torni l’IMU sopra i 55.000€ per salvare famiglie e imprese dall’aumento dell’IVA»

Di seguito l’intervista che ho rilasciato oggi a Andrea De Angelis, giornalista di Intelligonews.

 

«Sapete cosa vorrei sentire nel videomessaggio? Un Berlusconi che spieghi agli italiani come si trovano i soldi per coprire la cancellazione dell’Imu ai più ricchi, e che confessi loro che l’aumento dell’IVA sarà invece per tutti». Così Gianfranco Librandi, responsabile finanziario e deputato di Scelta Civica, intervistato da IntelligoNews parla degli effetti disastrosi di questa cancellazione in relazione al possibile aumento dell’IVA.
Ed ecco la proposta che mira a tutelare proprio chi ha meno possibilità: «Manteniamo il pagamento della prima rata sulla prima casa per i titolari di redditi superiori a 55.000€, cioè appena il 13% dei contribuenti IMU, così da scongiurare l’IVA al 22%”».

Cresce l’attesa per il voto della giunta al Senato sulla decadenza di Berlusconi, così come aumenta la curiosità per il videomessaggio del leader del Pdl. Questa situazione cosa procura al Paese?

«Credo sia giunto il momento di chiudere con le polemiche inutili, anzi dannose per l’Italia e concentrarsi sui reali problemi da risolvere. Sapete cosa vorrei sentire nel videomessaggio? Un Berlusconi che spieghi agli italiani come si trovano i soldi per coprire la cancellazione dell’Imu ai più ricchi, e che confessi loro che l’aumento dell’IVA sarà invece per tutti».

Giù la maschera insomma, è arrivato il momento di dire le cose come stanno?

«Ma sì, è importante una operazione verità che porti benefici alla cittadinanza. Mi chiedo il motivo per il quale Letta abbia accettato il ricatto sull’IMU se il prezzo da pagare è un punto di IVA. Sia chiaro che questo tipo di giochini l’Italia non se li può permettere, siamo già in una situazione difficile. Si lavori per non renderla drammatica».

La cancellazione dell’IMU è dunque stata un errore?

«Certamente non è stata una soluzione per migliorare l’economia del Paese, e non oso immaginare cosa sarà a questo punto la Service Tax…».

Come intervenire per scongiurare un’ Iva al 22%?

«Sono pronto io per primo a pagare l’IMU per salvare le famiglie e imprese da un ulteriore carico fiscale. Ecco la mia proposta: manteniamo il pagamento della prima rata sulla prima casa per i titolari di redditi superiori a 55.000€, cioè appena il 13% dei contribuenti IMU, così da scongiurare l’aumento dell’IVA».

La cifra, in effetti, sarebbe cospicua visto che, numeri alla mano, quel 13% dei contribuenti equivale a oltre un terzo del gettito complessivo legato all’IMU.

«Il punto è proprio questo: non ha senso togliere l’Imu al 13% degli italiani più abbienti e mettere sul baratro milioni di famiglie e migliaia di imprese. Questi sono giochini che possono far bene al partito che li propone, ma non di certo al Paese».

Proprio ieri l’Assopetroli ha denunciato la politica fiscale del governo ponendo il problema della terribile scelta che è di fatto imposta alle imprese: o il pagamento delle tasse o il mantenimento dei livelli occupazionali. Come intervenire?

«L’Assopetroli rappresenta oltre 1000 imprese che assicurano più del 75% del fabbisogno energetico petrolifero al Paese, e credo che il suo grido di allarme vada preso molto sul serio. Ritengo necessario estendere i provvedimenti adottati per l’Ilva (cosiddetta legge Salva-Ilva del governo Monti, n. 231 del 2012, ndr) alle aziende facenti parte dei gruppi industriali cui appartengono gli stabilimenti di interesse strategico nazionale».

L’attenzione degli ultimi giorni si è concentrata in particolare sul gruppo Riva.

«Il gruppo Riva è articolato, e il principio della continuità produttiva non può essere realizzato solo in modo formale: le implicazioni negative per l’operatività del gruppo derivano anche dal sequestro di beni, partecipazioni e conti di società collegate o controllate. Credo che sia arrivato il momento di intervenire su questo in modo rapido e costruttivo».