Librandi (Scelta Civica): “Basta Larghe Pretese di Silvio. Il pasticcio-ricatto dell’Imu sulle aziende. Se Letta lo segue sbaglia”

LIBRANDI scelta civica«L’Imu? Temo che si stia consumando un pasticcio». Ad affermarlo ad IntelligoNews è Gianfranco Librandi, deputato di Scelta civica, nella duplice veste di politico e di imprenditore, preoccupato dei rischi che corrono le imprese, in crisi e gravate da una tassazione troppo alta.

Gianfranco Librandi, il governo appena nato già sembra scricchiolare. Il Pdl vuole farla da padrone: dettare temi e tempi. E il suo “padrone” Silvio pensa di condizionare tutto… Ma allora non è il governo delle Larghe Intese, è il governo delle Larghe Pretese del Cavaliere?

«Berlusconi sta veramente esagerando. Il suo atteggiamento finto-conciliante da statista a parole si sta dimostrando invece, pericolosissimo e irresponsabile nella sostanza, nei fatti. Sta giocando sulla pelle degli italiani. Con la governabilità non si scherza».

Qual è lo scopo del Cavaliere?

«Io l’ho capito, da una parte vuole dimostrare di tenere per le p… il governo, dall’altra è ossessionato dal ritorno alle urne (che prima o poi, come il Pd, ritiene ci sarà); è condizionato dai sondaggi che danno il Pdl in crescita, dai suoi berluscones, dalle amazzoni, che pensano unicamente a tirare la corda. Solo che alla fine la corda si spezza e sono guai per gli italiani, la crisi economica peggiora e aumenta la disoccupazione. Ma guai a farsi troppe illusioni: se si torna alle urne non credo che ci sarebbero vincitori».

I temi cari a Silvio sono la Convenzione per le riforme e l’Imu, un tormentone…

«Infatti, la Convenzione per le riforme e l’Imu sembrano diventate centrali per la sopravvivenza del governo. Non sembra un ricatto in malafede?».

Librandi, cosa teme?

«Il rischio è che la questione-Imu diventi grottesca. Io da italiano, da imprenditore e da politico, voglio evitare la farsa, la tragedia. Voglio impedire che Letta subisca le minacce del Cavaliere, e che Silvio spadroneggi sul programma di governo e in particolare sull’Imu. Mi meraviglio di un imprenditore come lui, non sappia o finga di ignorare i rischi che corrono le imprese, il vero motore del Pil italiano…».

Ma l’Imu a parole tutti la voglio modificare… Da imprenditore cosa chiede?

«Io temo, invece, che si stia consumando un pasticcio. Berlusconi parla di abolizione dell’Imu, e restituzione dei vecchi importi; Letta invece, parla di sospensione della rata di giugno e di superamento in prospettiva dell’Imu. Mi sembrano concetti assai diversi. E poi, oggi, leggo sui giornali che l’idea in cantiere, sarebbe quella di sospendere l’Imu per le prime case, non chiarendo se ci sarà o meno un congelamento dell’Imu sui beni strumentali (i capannoni industriali), un’imposta pesantissima aumentata nel 2012 in media del 77%, rispetto all’Ici, con punte del 150% a Milano. Se resteranno così le cose l’attività e la vita delle aziende diventerà sempre più proibitiva. E non si potrà ripartire in economia. I dati del resto sono sconfortanti: nel 2012, ha chiuso l’8% delle imprese artigiane (dati Cna) e per il 2013 il dato potrebbe schizzare al 10%, ossia altre 140mila aziende».

Quale morale sta ricavando da questi primi approcci del governo, dal duo Silvio-Letta?

«Semplice: un imprenditore prestato da decenni alla politica, il capo del Pdl, che rischia di far morire le aziende, strozzandole con l’Imu sui capannoni e un premier giovane che se, desse retta al Cavaliere, farebbe la sua prima e grave scivolata».

 

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