“Dopo la sacrosanta commozione dei primi momenti, e’ opportuno che l’Europa intera e i singoli governi s’interroghino concretamente sull’efficacia delle attivita’ di intelligence finora intraprese contro il terrorismo islamista. Il controllo delle frontiere e’ importante, ma non e’ purtroppo sufficiente: troppo spesso, il nemico e’ gia’ in casa nostra, parla come madrelingua un idioma europeo e ha passaporto europeo”. Lo afferma Gianfranco Librandi di Scelta Civica. “Troppo spesso – prosegue – sembra che i servizi segreti abbiano le informazioni necessarie su migliaia di estremisti, ma non sappiano poi comporle e decodificarle a dovere, per comprendere la reale pericolosita’ di un soggetto o di un altro. Per quanto riguarda la Francia, spero che il ministro degli Interni Cazenueve stia gia’ valutando le falle del sistema di intelligence francese e le eventuali responsabilita’. Lo stesso deve accadere in ogni paese europeo, Italia inclusa”.