Povertà: Librandi, politiche di sviluppo, non assistenzialismo

(askanews) – Roma, 14 lug 2016

“I dati diffusi oggi dall’Istat sono allarmanti, ma non dobbiamo farci prendere dal panico e adottare misure assistenzialiste. Per contrastare la povertà non serve il reddito di cittadinanza, ma misure liberali di sviluppo sul lavoro e l’economia. Pensare che dando la ‘paghetta’ agli italiani si risolvono i problemi è folle: con provvedimenti di questo tipo si allargherebbe piuttosto la platea di coloro i quali rinunciano a lavorare per ricevere il reddito di cittadinanza. Insomma, si renderebbero i poveri più poveri e i ricchi meno ricchi”. Lo afferma il deputato Gianfranco Librandi, del gruppo di Scelta civica. “Quello che serve, invece, è liberare l’economia dalle maglie dello Stato e dare così la possibilità a tutti di avviare un’attività imprenditoriale o di essere assunto senza un fisco oppressivo. Riduciamo le tasse, tagliamo la burocrazia, accorciamo i processi, rendiamo il processo legislativo più efficace votando sì alla riforma costituzionale. Ma, per carità, fuggiamo da tentazioni stataliste e assistenzialiste che creerebbero un popolo di poveri, come vuole il Movimento 5 Stelle”, conclude Librandi.