(LaPresse) – Roma, 4 ott. 2019
“Facebook non è solo il luogo degli insulti e degli odiatori di professione, è anche il luogo dove chi non ha voce, chi viene lasciato indietro inascoltato talvolta trova il modo di denunciare situazioni che non vanno proprio con un grido di dolore. “Vorrei solo essere aiutata, che vengano rispettati i diritti di mia figlia” sono queste le semplici parole di una mamma di Sassari che, come gesto di protesta, fa sapere di aver ritirato la propria figlia da scuola per mancanza dell’insegnante di sostegno. Federica è una ragazza autistica iscritta in un istituto artistico di Sassari ma dal 16 settembre, data di inizio dell’anno scolastico, non le è stato ancora assegnato un insegnante di sostegno. Ritirare la figlia da scuola “è un gesto estremo, lo so”, spiega la mamma in un’intervista a Repubblica. “Ma non ce la facevo più a vederla soffrire. Spero che almeno così qualcuno si accorga del disagio che sta vivendo e ci aiuti”. Ecco, ha detto bene Matteo Renzi ieri ospite a Tg2 Post. “Merendine e crocifissi sono questioni importanti ma non di competenza di un ministro dell’Istruzione, che deve occuparsi che i muri restino in piedi” – Mi permetto di aggiungere che anche le famiglie e i loro figli devono restare in piedi. Secondo le ultime stime del Ministero dell’Istruzione citate da Repubblica, per 272mila studenti che ne avrebbero diritto ci sono solo 156mila insegnanti di sostegno e in diversi casi, quando una cattedra rimane scoperta, “arriva personale non qualificato. Allora buon lavoro ministro Fioramonti, non facciamo togliere dai genitori i figli dalle scuole, questo proprio No, per favore”. Così Gianfranco Librandi (IV).
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